MOSTRA
Monete sonanti. La cultura musicale nelle monete e nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna
Che un coro faccia concerti è un evento scontato; che un coro organizzi una mostra, per far conoscere quanto stretto sia il legame tra musica e numismatica nel corso dei secoli, lo è un po’ meno.
Con la mostra MONETE SONANTI, tenutasi a Bologna dal 21 novembre 2008 al 18 gennaio 2009, il Coro Athena, in collaborazione con il Museo Civico Archeologico e con il Museo della Musica di Bologna, ha voluto mostrare quanto, nelle diverse epoche, incisori, orafi e medaglisti abbiano attinto, per diversi motivi, dal mondo della musica e con esso si siano confrontati. Per onorare divinità, per eternare cantanti e compositori, per esaltare virtù di colti governanti, per celebrare musica e lettere, le monete e poi le medaglie divengono uno strumento non solo utile, ma tutt’altro che secondario rispetto a statuaria e pittura.
Sono oltre 200 le monete e le medaglie esposte in mostra, tutte provenienti dal Medagliere del Museo Civico Archeologico che con i suoi circa 100.000 esemplari vanta una delle collezioni numismatiche più significative d’Italia.
Attraverso le sale del Museo della Musica, si snoda un itinerario che dal IV secolo a.C. guida il visitatore attraverso mitologia, storia, società e musica, in un’esposizione che si arricchisce e si completa di tutti quegli oggetti, strumenti, partiture, spartiti, accessori già esposti nel museo.
Nove sale per nove temi espositivi che spaziano dalla raffigurazione del mito classico e dello strumento musicale sulle monete antiche fino a medaglie che narrano di talentuosi musicisti, cantanti di grido, partiture musicali e soprattutto di personaggi indelebili come Padre Martini, Farinelli, Mozart, Rossini.
Apollo, Ercole e le Muse, Cibele, Saffo, l’imperatore Nerone, ma anche strumenti come il sistro, la lira, la cetra, il timpano, il flauto di Pan, l’arpa e l’hydraulis (una sorta di organo ad acqua), compongono l’immaginario musicale del mondo antico. Tali immagini sono veicolate con una potenza di diffusione amplissima dalla moneta greca e soprattutto romana: di mano in mano assieme al denaro passa anche la conoscenza.Dopo un silenzio iconografico che interessa la monetazione in epoca medievale, la musica torna protagonista assieme a quel grande fenomeno innovativo che è la nascita della medaglia, attribuita a Pisanello. La medaglia è, infatti, qualcosa di profondamente e concettualmente diverso da una moneta: questa ha essenzialmente funzione economica, quella ha invece funzione prevalentemente artistica e celebrativa. Proprio nel nuovo oggetto la celebrazione della musica in tutte le sue forme trova ampio spazio e consenso.
Accanto alle medaglie che celebrano i grandi della musica dal 500 all’800, trovano spazio temi di grande respiro come un’attenta analisi dell’idea stessa di musica dalle società antiche a quelle moderne ma anche proposte curiose come alcune medaglie che riproducono partiture musicali, in caratteri minutissimi (tra cui la Marsigliese e l’inizio dello Stabat Mater di Pergolesi).
Lungo il percorso della mostra la moneta diviene davvero “sonante”: simbolo di concretezza per antonomasia, quel tondello di metallo nato circa 27 secoli fa in Asia Minore si spoglia progressivamente del puro significato economico e diviene strumento insolito e profondo per narrare una senz’altro non completa ma particolarissima storia della musica.
Un’ottantina di esemplari, tra monete antiche e medaglie, sono legati ai seguenti temi: la nascita della lira, la cetra, il mito di Apollo, Apollo e Marsia, i miti minori legati alla lira e alla cetra (Artemide, Dioniso, Libertas, Meles e Arione), l’iconografia della lira/cetra e della civetta, Ercole e le Muse, Saffo e Nerone, Cibele, Iside, gli strumenti a fiato, l’arpa. I materiali qui raccolti testimoniano come tutti questi miti, che pure trovano la loro origine nel mondo antico, si ripresentano nel corso dei secoli, mutando a volte nel significato e nell’aspetto iconografico.
Altre 123 monete e medaglie sono state distribuite all’interno delle vetrine del Museo della Musica, secondo l’itinerario espositivo del Museo, suddiviso nelle seguenti sezioni: Padre Martini, Padre Martini e il suo tempo, L’idea della Musica, Musica e medaglie nel XV e XVI secolo, Squilli di tromba, Farinelli e il suo tempo, Le medaglie del Parnaso Francese di Titon du Tillet, Musica e medaglie nel XIX secolo, I Falsi monetari di Lauro Rossi, Note e parole incise, il Liceo Filarmonico di Bologna. I materiali numismatici sono stati affiancati a manoscritti e partiture, generalmente conservati nella Biblioteca del Museo della Musica e quindi non esposti, ritenuti indispensabili e fondamentali per la comprensione dei temi affrontati.
L’esposizione è stata corredata da un video, che ha consentito al pubblico la visione ingrandita degli esemplari esposti, e da pannelli didascalici per ogni sezione. Durante la Mostra è stato organizzato un ciclo di conferenze e di visite guidate, oltre a due concerti (uno dei quali in occasione dell’inaugurazione) realizzati dal Coro Athena. I programmi musicali presentati in occasione dei concerti sono stati pensati in rapporto all’esposizione e quale omaggio a compositori i cui volti sono rappresentati in alcune delle medaglie esposte, ossia Bernacchi, Martini, Gluck, Cimarosa. Per i primi tre sono stati eseguiti, con riproduzione precisa, brani originali conservati presso la biblioteca del Museo della Musica; l’omaggio è stato arricchito da brani di compositori austriaci che si relazionarono con Padre Martini e che segnarono la storia della musica, e da molte prime esecuzioni moderne.
Il catalogo della Mostra
Monete sonanti. La cultura musicale nelle monete e nelle medaglie del Museo Civico Archelogico di Bologna, a cura di Paola Giovetti.
Testi e schede di: Laura Bentini, Daniela Castaldo, Marco Fanti, Paola Giovetti, Federica Guidi, Laura Pasquini
Edisai Edizioni s.r.l., pagg. 256.